30 MARZO 2020
I “rumori da calpestio”, o forse meglio i “rumori da impatto”, riguardano tutti quei fenomeni che trasmettono energia direttamente alle strutture edili (ad es. il calpestio o lo spostamento di mobili in un appartamento, o la movimentazione dei carrelli della spesa in un supermercato).
Proponiamo un articolo su questo tema elaborato da ANIT, Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico.
La prestazione di isolamento al calpestio di un ambiente, può essere valutata con la misura in opera dell’indice di livello di rumore da calpestio (L’nw).
In estrema sintesi la misura si esegue attivando una sorgente normalizzata di rumore da calpestio nell’ambiente disturbante e rilevando il livello di pressione sonora nell’ambiente disturbato. Pertanto più il valore di L’nw è basso, migliore è la prestazione di isolamento.
Nota: Il descrittore L’nw (indice di livello di rumore da calpestio normalizzato sull’assorbimento acustico) non è l’unico parametro che può essere utilizzato per descrivere il livello di rumore nell’ambiente ricevente. Esiste anche ad esempio il descrittore L’nTw (indice di livello di rumore da calpestio normalizzato sul tempo di riverbero). In Italia però i limiti di legge sono definiti sul descrittore L’nw
In Italia i limiti di legge sono indicati dal DPCM 5-12-1997. Ad esempio negli ambienti abitativi residenziali viene richiesto un valore di L’nw inferiore o uguale a 63 dB.
Al decreto si possono affiancare ulteriori prescrizioni definite nelle legislazione locale (ad es. leggi regionali e regolamenti edilizi), o eventuali richieste dei committenti nei capitolati. Per gli appalti pubblici occorre considerare anche le indicazioni del Decreto CAM 2017 (Criteri Ambientali Minimi).
In caso di interventi su edifici esistenti alcuni regolamenti richiedono di raggiungere le prestazioni indicate nella legislazione nazionale in vigore.
I SOCI ANIT possono approfondire questo tema con le Guide: Acustica edilizia e Acustica e ristrutturazioni
La norma tecnica più recente che spiega come misurare in opera il livello di rumore da calpestio è la UNI EN ISO 16283-2
Il documento descrive le caratteristiche della sorgente e della catena di misura, le procedure da seguire per la rilevazione e le tecniche di analisi dei dati. Individua anche come comportarsi in “casi particolari” (ad es. ambienti sfalsati o con forme particolari, sorgente posizionata su una scala, ecc.)
Gli ambienti di misura (emittente e ricevente) possono essere sovrapposti, affiancati, sfalsati o anche distanti tra loro.
I modelli matematici per i calcoli previsionali sono riportati nelle norme tecniche UNI EN ISO 12354-2 e UNI TR 11175.
Le norme indicano come calcolare il livello di rumore da calpestio “diretto”, attraverso il solaio in esame, e i percorsi laterali. Combinando tutti i percorsi si ottiene il risultato finale.
I SOCI ANIT possono eseguire i calcoli previsionali con il software ECHO
Per isolare dai rumori da impatto si deve interporre tra sorgente di rumore e strutture adiacenti un elemento in grado di ridurre la trasmissione di vibrazioni e rumori.
Tra le possibili soluzioni vi sono:
I sistemi possono anche essere “combinati tra loro” (ad es. massetto galleggiante + controsoffitto) e la scelta di una specifica soluzione deve essere valutata dal professionista che segue l’intervento e dipende dalle richieste del committente e dal contesto costruttivo.
È opportuno comunque evidenziare che, se l’obiettivo è quello di rispettare i limiti di legge, diventa in pratica sempre necessario realizzare almeno una delle soluzioni sopra esposte. Solai privi di soluzioni anticalpestio generalmente sono caratterizzati da valori di L’nw superiori a 75 dB.
Negli interventi di ristrutturazione può risultare molto utile eseguire una misurazione fonometrica prima dell’inizio dei lavori, per valutare l’effettiva prestazione pre-opera e l’eventuale presenza di significativi ponti acustici.